La tua stampante 3D ha una strana scheda con molti componenti ancora più strani fissati (in gergo si dice saldati) sopra di essa. Questa scheda dalla quale partono moltissimi cavi è la parte che permette alla stampante di funzionare e di essere controllata da PC o display.
Come puoi immaginare non tutte le schede sono uguali, ed a meno che tu non abbia una stampante acquistata già assemblata, puoi sostituirla con una differente. Perché? Ogni scheda ha caratteristiche diverse che la rendono più o meno adatta all’uso che fai della tua stampante 3D.
Cominciamo dalle basi… quali sono le parti che tutte le schede di controllo hanno?
I componenti comuni
I driver sono sicuramente la parte fondamentale per il movimento della stampante. Sono il “capo” dei motori stepper e comunicano loro come muoversi. Devono essere regolati correttamente per evitare che gli stepper si surriscaldino.
Il microcontrollore è il sottile quadrato (solitamente nero) che si occupa di svolgere tutte le operazioni, ce ne sono sicuramente più di uno in quanto si dividono i compiti ed ognuno ha un suo scopo preciso.
Gli zoccoli sono quelle parti della scheda predisposti per il collegamento di uno o più cavi. Ad esempio quelli di alimentazione, ma sono zoccoli anche i “piedini” ai quali vengono fissati i cavi dei singoli motori.
Le porte sono invece le parti alle quali possono essere collegati dei cavi, ma questa volta di comunicazione. Un esempio è la porta nella quale inserire il cavo da collegare poi anche al computer. E’ una porta anche il “buco” nel quale inserire la schedina SD.
Ma ci sono anche componenti che non tutte le schede hanno in dotazione, questo perché non sono indispensabili per il funzionamento della stessa e servono solo a facilitare l’uso della stampante (a principianti ma anche agli esperti).
La presenza di questi elementi tendezialmente fa aumentare il prezzo, quindi devono essere scelti con cautela… vediamo quindi a cosa servono e se ne possiamo fare a meno.
Ci teniamo anche in dovere di aggiungere, che il software per la scheda dovrà essere modificato (su internet si trovano moltissimi tutorial al punto che farlo è diventato semplicissimo) in base ai componenti aggiuntivi che si decide di montare.
I componenti opzionali
Tra i componenti opzionali più popolari troviamo sicuramente il display, solitamente ha anche la porta per la scheda SD. Consente di controllare la stampante 3D anche senza collegarla al computer. Molto utile infatti viene montato su praticamente tutte le stampanti, anche se alcuni riescono a farne a meno.
Il display può essere di tipo grafico o di tipo lineare, al fine del funzionamento non c’è differenza.
Il bltouch è sicuramente uno dei sensori più costosi, ma anche più utili. Deve essere fissato all’estrusore e poi collegato alla scheda ad uno zoccolo libero. Questo sensore è molto utile in quanto allinea il piatto di stampa, e consente di avere un primo layer perfetto. In alternativa al sensore prova il nostro articolo su come migliorare il primo layer.
Il sensore di fine filamento è tra i meno utilizzati, ma visto il suo prezzo bassissimo (e vista la possibilità di costruirlo in casa senza troppi problemi anche stampandolo) lo consideriamo tra gli optional da aggiungere assolutamente.
Il piatto di stampa riscaldato rientra anche questo tra i componenti opzionali, in quanto esistono stampanti senza piatto riscaldato. Lo riteniamo un must-have in quanto permette di stampare moltissimi materiali che altrimenti sarebbero impossibili. Il prezzo varia sopratutto in base alle dimensioni, quindi se avete una stampante piccola prendetelo, non influirà sul vostro budget.
Adesso passiamo al vero scopo di questo articolo, cioè la:
Guida all’acquisto della scheda
Cominciamo col dire che esistono moltissimi tipi di schede di controllo, ognuna ha le sue caratteristiche e sebbene ce ne sia una di gran lunga preferita, ci riteniamo in dovere di mostrarvi anche le altre.
Ma cominciamo con la più popolare: la Ramps, ne esistono diverse versioni e quella più utilizzata è la 1.4. Questa scheda non ha un microntrollore integrato, ma è formata da due pezzi separati: la scheda Ramps sulla quale sono saldati tutti i componenti, e la scheda Arduino, che fornisce alla Ramps le isruzioni su cosa fare. Solitamente viene venduta con display e slot SD.
La Rumba a differenza della Ramps è un singolo pezzo, tutto si svolge sulla stessa scheda in modo da essere più compatta. Il prezzo è leggermente più elevato ed è pensata per le grandi stampanti. Consente di gestire in numero molto più elevato di estrusori (fino a 3).
Estremamente compatta ma anche molto costosa. La Melzi è una scheda dalle dimensioni estremamente ridotte che riesce comunque ad avere delle prestazioni eccellenti. Ha le sue dimensioni grazie al fatto che ogni singolo componente è integrato direttamente sulla scheda. Esiste anche una versione non originale dal prezzo decisamente più abbordabile.
La GT2560 è compatta (ma non quanto la precedente), ha un prezzo decisamente inferiore ed è molto popolare, anche se non quanto la Ramps.
Ognuna delle schede presentate sopra si adatta a qualsiasi stampante 3D, infatti sarete voi a doverla configurare con il software corretto, solitamente si sceglie Marlin (il più popolare) ma esistono anche delle alternative come Sprinter o Teacup.
Ricorda anche che ogni scheda dovrà essere configurata secondo i parametri di stampa corretti, in questo modo si potrebbero anche ridurre i consumi ed aumentare l’accuratezza.
Guida all’acquisto dei componenti
All’inizio dell’articolo abbiamo detto che le schede vengono acquistate con dei componenti presenti “di serie” e con dei componenti “optional”, in questa ultima parte vedremo meglio come scegliere gli optional.
Cominciamo dal display. Abbiamo detto che esistono di tipo lineare e di tipo grafico. La differenza sta nelle dimensioni e nell’estetica. Il metodo di collegamento alla scheda è standardizzato, quindi qualsiasi display è adatto a qualsiasi scheda di controllo.
Quasi sempre, il dispalay è fornito anche dei pulsanti di controllo e dello slot per la scheda SD.
Passiamo adesso al bltouch, anche questo sensore ha uno spinotto standardizzato, quindi lo stesso componente è adatto a tutte le schede di controllo.
Il sensore di fine filamento altro non è che un comunissimo finecorsa, fissato in un supporto (spesso stampato tipo questo). Il filamento passerà davanti al fine corsa che a sua volta sarà collegato alla scheda.
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