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Le interruzioni di corrente nella stampa 3D

Uno dei nemici della stampa 3D è il blackout. Gli sbalzi di corrente o le vere e proprie interruzioni potrebbero dare problemi alla stampa costringendoti a ripartire. Sebbene questo problema non sia enorme su piccoli oggetti, lo diventa nel caso di stampe particolarmente lunghe, magari con un filamento speciale molto costoso. Immagina un blackout quando la stampa è quasi finita!

Per ovviare a questo problema esistono numerose soluzioni sia a livello software (attualmente non funzionano ancora molto bene) che a livello hardware.

Resumer 3D

Resumer 3D è un prodotto arrivato recentemente in commercio che consente di riprendere la stampa da dove era rimasta prima che la corrente si interrompesse. Viene collegato mediante USB a qualsiasi stampante 3D basata su Marlin (quindi praticamente tutte). Quando vuoi riprendere la stampa è sufficiente premere un pulsante.

Il prezzo di questo fantastico strumento è irrisorio rispetto al filamento che può farci risparmiare: appena 26,00€ al momento che scriviamo questo articolo. Puoi acquistarlo qui.

Batteria tampone

batteria di corrente La batteria tampone è una batteria (solitamente al piombo) dello stesso voltaggio della stampante, che viene posizionata in parallelo all’alimentazione. Questa batteria si ricarica con la corrente dell’alimentatore, e fornisce energia alla stampante una volta che l’alimentazione ordinaria si spegne.

Le migliori batterie per fare questo sono quelle al piombo. Durano molto nel tempo e possono essere collegate “brutalmente”, senza dover utilizzare qualche circuito di regolazione.

Da tenere in considerazione che la batteria ha una capacità abbastanza limitata, quindi non sarà in grado di portare a termine la stampa ma dovrete riportare la corrente a 220V appena possibile.

Per utilizzarla, collegate il polo negativo (nero) della batteria al polo negativo in uscita dell’alimentatore. Quindi collegate il polo positivo (rosso) della batteria al polo positivo in uscita dell’alimentatore. Importante che utilizziate li stessi morsetti ai quali avete collegato i cavi della stampante.

UPS

corrente tramite ups L’UPS, o gruppo di continuità, è sicuramente il metodo più semplice (ma anche più costoso) per ovviare al problema delle interruzioni di corrente. Vengono utilizzati per i computer fissi, quindi sono abbastanza facili da reperire.

Un UPS da 750VA è più che sufficiente per portare avanti la stampa fino a che non avrete riportato la corrente. Ha il vantaggio di essere controllato da un regolatore di corrente che fornisce diverse protezioni come sovraccarico, sovrascarico, cortocircuito, etc.

Per scegliere l’UPS corretto potrebbe esserti utile conoscere il consumo elettrico della stampante 3D, sul quale abbiamo scritto una guida.

METODO MANUALE

Abbiamo un ulteriore opzione a nostra disposizione, da utilizzare se non vogliamo dotarci di nessuno degli strumenti citati in precedenza. Si tratta di un metodo manuale, impreciso, macchinoso e che richiede conoscenze avanzate della stampa 3D.

Il metodo manuale non è un sistema preventivo, ma di recupero della stampa. Avrai bisogno di un calibro digitale o analogico in grado di misurare la profondità. Avrai bisogno anche del file gcode che stavi stampando e di un editor di testo per modificare questo file.

Cominciamo dal capire a quale layer si è interrotta la stampa. Capirlo è molto semplice, basta utilizzare il calibro per misurare l’altezza dell’oggetto dal piano di stampa. Con la formula riportata qui sotto potete trovare il numero di layer:

Adesso che sappiamo a quale strato si è verificata l’interruzione di corrente possiamo procedere a modificare il gcode della stampa in modo da farla riprendere da quel punto.

Prendi il file che stavi stampando ed aprilo con un editor di testo (es. Word o Blocco Note) oppure direttamente su Repetier-Host. Vedrai un codice sorgente come quello qui a fianco.

Questo codice rappresenta tutte le informazioni che vengono eseguite dalla stampante 3D. Ogni riga rappresenta un istruzione, solitamente indica come devono muoversi i vari motori stepper.

Ogni tanto possiamo trovare dei commenti, riconoscibili per un colore diverso (solo su Repetier-Host) e perché iniziano con ;. I commenti sono parti di codice che non vengono utilizzati dalla stampante 3D ma che ci sono utili per capire cosa sta succedendo in quella parte di gcode.

Utilizziamo la funzione di ricerca ed andiamo a ricercare il layer al quale la stampa 3D si era interrotta a causa della mancanza di corrente. Per fare questo digita “LAYER:X” sostituendo alla X il layer alla quale la tua stampa si era interrotta. Trovato il layer che ci interessa dobbiamo eliminare tutta la parte di codice che lo precede. Ma prima dobbiamo leggere alcuni valori, in particolare l’ultima riga prima del cambio di layer.

Troveremo un comando tipo: G1 X84.800 Y91.700 E478.19907. Dobbiamo annotarci il numero presente dopo la lettera E, in questo caso 478.19907. Adesso puoi eliminare.

A questo punti siamo quasi pronti per iniziare, però dobbiamo inserire alcune istruzioni che preparano la macchina per la stampa. Copia e incolla la parte qui sotto all’inizio del tuo gcode e modifica le tre righe che lo richiedono:

M104 ; Spegne ventilazione

M82 ; Estrusore in modalità assoluta

G90 ; Coordinate assolute

G0 X0 Y0 ; Posizionamento estrusore a X0 e Y0

M109 T0 S200 ; Sostituisci a 200 la temperatura di stampa che utilizzi solitamente

G90 ; Coordinate assolute

G92 Z65.37 ; Sostituisci a 65.37 l’altezza misurata con il calibro, ricorda di usare . e non ,

G92 E1023.56 ; Sostituisci a 1023.56 il valore E che avevi annotato precedentemente

M106 ; Riaccende ventilazione

Adesso hai a disposizione il tuo nuovo gcode. Ricorda che ci potrebbe essere qualche errore, quindi riduci la velocità di movimento della testina dal pannello di controllo della stampante, in modo da poter interrompere la stampa prontamente in caso di problemi (ad esempio parti meccaniche che collidono con quelle stampate). Potresti aver bisogno anche di aumentare il flusso per i primi layer stampati dopo la resurrezione e di far estrudere a vuoto un po’ di filamento.

5 commenti su “Le interruzioni di corrente nella stampa 3D”

  1. Pingback: Scelta e manutenzione dell'alimentatore della stampante 3D | Sos3DPrinting

  2. Grande! Grazie a te ho recuperato un pezzo che era sotto da 7 ore! interruzione corrente del pc per presa difettosa! Ti sono immensamente grato!

  3. Io ho una Photon: per quanto riguarda le SLA, esiste qualche sistema per evitare le sovratensioni e i black out, o magari un sitema di resume della stampa con resina? Esistono UPS validi?

    1. Ciao, qualsiasi UPS va bene. Ovviamente cambia quanto tempo può mantenere attiva la stampante in caso di black-out. La soluzione migliore è sempre quella di abbinare all’UPS anche un sistema che mette automaticamente in pausa la stampa cosi da ridurre i consumi e guadagnare del tempo. Un UPS che puoi provare è quello presente nella pagina in alto (https://amzn.to/2AzNcvU).

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